domenica 12 Maggio 2024

Alimentazione e dispositivi antivento

Protezioni antivento e alimentazione
Per concludere il capitolo dedicato ai microfoni, passiamo ora a esaminare due particolari che entrano a far parte in modo integrante nell’uso pratico di questo trasduttore.
I microfoni sono generalmente molto sensibili alle turbolenze dell’aria che viene con essi a contatto. Queste turbolenze possono essere dovute o alla presenza di vento più o meno forte oppure possono essere dovute ai vortici dell’aria espirata da chi parla, quando il microfono è molto vicino alla bocca. È a quest’ultimo tipo di turbolenze che ci si riferisce quando si parla di effetto popping. Le tensioni di disturbo, causate sia dal vento che dall’effetto popping, che si hanno all’uscita del microfono sono molto fastidiose e devono essere perciò eliminate. Ciò si ottiene ricorrendo a particolari cuffie schermanti, generalmente sferiche o di forma aerodinamica e costituite da una griglia ricoperta di seta o da un materiale schiumoso. Sull’impiego di queste cuffie conviene attenersi ai suggerimenti della casa produttrice e ricordare che collateralmente alla riduzione dei disturbi si verifica una riduzione della sensibilità del microfono e una modifica della sua curva di risposta.
Figura 3_17
Alimentazione dei microfoni a condensatore

Come abbiamo visto, i microfoni a condensatore presentano l’inconveniente di richiedere una tensione continua per la polarizzazione dell’elemento trasduttore e per l’alimentazione del circuito elettronico associato. L’alimentazione di questi microfoni può essere effettuata sostanzialmente in tre modi:

  • mediante alimentatore da rete
  • mediante batteria incorporata
  • mediante alimentazione centralizzata

Il primo modo consiste nell’impiego di un alimentatore per ogni microfono, al quale le tensioni continue necessarie vengono portate mediante conduttori aggiuntivi che rendono meno agevole e sicuro l’impiego del microfono stesso. Il secondo modo, cioè l’alimentazione mediante batteria incorporata, subordina il corretto funzionamento del microfono allo stato di efficienza della batteria. Il terzo modo di alimentare i microfoni a condensatore è di tipo centralizzato, ed impiega gli stessi conduttori del segnale audio  veicoli della tensione continua di alimentazione. Gli schemi di impiego più diffusi sono due e  noti, uno come

  • alimentazione di tipo A-B (o T-Power)

l’altro come

  • alimentazione di tipo “Phantom”

L’alimentazione di tipo A-B viene effettuata usando i 2 fili fonici per portare la tensione continua a un alimentatore centrale isolato da massa. Questo sistema offre un alto grado di immunità dai disturbi, garantito dall’assenza di terra sul microfono.

L’alimentazione di tipo “Phantom” utilizza lo schermo del cavo come conduttore di ritorno per la tensione continua. In questo schema la capsula del microfono è messa a massa. Il vantaggio che offre questo circuito è che è possibile sostituire il microfono a condensatore con uno dinamico senza dover necessariamente togliere la tensione di alimentazione. Per evitare che a causa di una imperfetta simmetria del circuito si introducano attraverso l’alimentazione delle tensioni di disturbo, si ricorre ad una cosiddetta resistenza elettronica che consiste in un dispositivo che offre una bassa resistenza alla corrente continua ed una elevata resistenza alle componenti alternate. Questo dispositivo può essere incorporato nel microfono o può essere collocato nel banco di regia. L’alimentazione di tipo Phantom è, attualmente, di gran lunga la più utilizzata.

Figura 3_12