venerdì 19 Aprile 2024

L’effetto di prossimità

Effetto di prossimità e fase di un microfono
L’effetto di prossimità è un fenomeno tipico dei microfoni a gradiente di pressione e consiste in un’esaltazione delle basse frequenze man mano che il microfono si avvicina alla sorgente sonora. L’origine del fenomeno risiede nel fatto che, mentre in un microfono a pressione l’onda sonora interessa esclusivamente la faccia anteriore della membrana, nel trasduttore a gradiente la membrana viene eccitata dalla differenza di pressione esistente tra la faccia anteriore e quella posteriore della stessa. In sostanza la velocità delle particelle, alla quale la differenza di pressione è proporzionale, varia con legge lineare in regime di onde piane e con legge quadratica in regime di onde sferiche e, poiché il passaggio da un regime all’altro dipende dalla lunghezza d’onda e quindi dalla frequenza, si verifica che già a distanze dell’ordine di 50 cm o meno le basse frequenze sono in regime di onde sferiche e vengono perciò esaltate rispetto alle alte frequenze che sono invece ancora in regime di onde piane. Questo effetto è da considerarsi un inconveniente, soprattutto per riprese di segnali non vocali, in quanto introduce una distorsione di frequenza. In molti microfoni sono predisposte reti elettriche che consentono la compensazione dell’effetto di prossimità.
Due o più microfoni possono inoltre essere influenzati nel loro funzionamento da due fenomeni tra loro simili: la fase elettrica (più propriamente, polarità) e la fase acustica. Supponiamo che per una data ripresa sia necessario usare due o più microfoni; per controllare se la fase elettrica tra due o più microfoni sia esatta, bisogna sistemare i due microfoni presi in analisi in modo che i loro trasduttori siano il più possibile coincidenti, ed esporli alla medesima pressione sonora. In entrambi i microfoni avremo analoghi spostamenti della membrana che genereranno all’uscita del circuito una corrente alternata di segno positivo o negativo. All’uscita dei reofori, quando i due microfoni sono perfettamente in fase elettrica, avremo due segnali positivi e due segnali negativi che si sommeranno tra loro. Nel caso i due microfoni non fossero in fase elettrica perfetta, alla somma dei due segnali avremo onde sonore che si sommano e onde sonore che si annullano, con conseguente aumento o diminuzione del valore del segnale. Nel caso della fase acustica il procedimento di analisi è lo stesso, solo che il risultato finale varia con il variare della pressione acustica, determinata dalla differenza di distanza esistente tra i due microfoni rispetto alla sorgente sonora.