sabato 20 Aprile 2024

La riproduzione

Il processo di riproduzione magnetica consiste nel trasformare le linee di flusso emergenti alla superficie del nastro magnetizzato in una f.e.m. analoga al segnale precedentemente registrato. Poiché il processo di riproduzione è speculare rispetto a quello di registrazione, il trasduttore che compie questa operazione ha la stessa struttura della testina di registrazione. Infatti anche la testina di riproduzione è costituita da un nucleo a forma anulare di materiale ferromagnetico ad elevata permeabilità munito di un traferro. II segnale riprodotto si sviluppa ai capi di una bobina avvolta sul nucleo magnetico. Durante la riproduzione, quando il nastro si muove passando davanti alla testina di riproduzione, le linee di flusso, generate dalla f.m.m. relativa al breve tratto di nastro magnetizzato a contatto del traferro, si chiudono nel nucleo della testina, data l’elevata riluttanza del traferro. L’ampiezza istantanea del flusso che si chiude nel nucleo riflette lo stato di magnetizzazione del nastro che in ogni istante è a contatto con il traferro. Ad ogni variazione dell’intensità di magnetizzazione corrisponde una variazione di flusso nel nucleo della testina ed ai capi della bobina si genera una f.e.m. Poiché la testina è un trasduttore a velocità, la f.e.m. che essa genera non è proporzionale all’ampiezza del flusso che si chiude nel suo circuito magnetico ma alla velocità di variazione del flusso medesimo. Intuitivamente possiamo dire che la velocità di variazione del flusso è tanto maggiore quanto più elevato è il numero delle variazioni di flusso al secondo, ossia quanto più alta è la frequenza del segnale registrato; conseguentemente, in mancanza di perdite, la f.e.m. generata dalla testina è direttamente proporzionale alla frequenza, con un aumento di 6 dB per ottava.