venerdì 19 Aprile 2024

Fisiologia dell’orecchio

Acustica fisiologica
Abbiamo visto come il suono si genera, come si propaga e i fenomeni dai quali è interessato; esaminiamo ora come esso viene percepito dall’apparato uditivo. Nel corpo  umano l’organo che percepisce le perturbazioni sonore presenti nell’atmosfera è l’orecchio. Esso si compone di tre parti: l’orecchio esterno, l’orecchio medio e l’orecchio interno. Nell’orecchio esterno il padiglione auricolare ha la funzione di convogliare le onde sonore verso il meato uditivo, canaletto lungo circa 2,5 centimetri, chiuso alla sua estremità interna dalla membrana del timpano. L’orecchio medio corrisponde ad una cavità situata nell’osso temporale. In questa cavità troviamo tre piccole ossa (chiamate per la loro forma martello, incudine e staffa), che insieme formano la catena dei tre ossicini. Mediante questa catena le vibrazioni del timpano vengono trasmesse all’orecchio interno. Sempre nell’orecchio medio vi è un condotto, la tromba di Eustacchio, che fa comunicare la cassa del timpano con il cavo faringeo, al fine di mantenere all’interno della cassa stessa una pressione uguale a quella esterna; la membrana del timpano può così vibrare liberamente. L’orecchio interno è formato da un corpo osseo, il labirinto, composto da due parti: la prima formata da tre canali semicircolari costituisce il labirinto cinetico, apparato che conferisce all’uomo il senso dell’equilibrio; la seconda parte, detta chiocciola o coclea, è una conformazione ossea di tipo particolare. Essa è a forma di spirale, divisa in tre parti da due setti chiamati membrana basilare e membrana di Reisner. Delle tre parti in cui è divisa la chiocciola, la superiore prende il nome di rampa vestibolare, l’inferiore si chiama rampa timpanica mentre in mezzo alle due rampe esiste un piccolo canale detto canale cocleare. Le due rampe contengono un liquido acquoso detto perilinfa, mentre il canale cocleare è ripieno di un liquido più denso: l’endolinfa. In corrispondenza della base della rampa vestibolare esiste una apertura su cui poggia l’ossicino detto staffa; essa é chiamata finestra ovale, mentre tra la cassa timpanica e la rampa omonima c’è un’altra apertura nel tessuto osseo, la finestra rotonda, coperta da una membrana che impedisce la fuoriuscita della perilinfa. Alla sommità della coclea le due rampe sono in comunicazione tra di loro per mezzo di un condotto chiamato elicotrema. La membrana basilare sostiene l’organo del Corti dove termina il nervo acustico che porta le sensazioni al cervello. Il meccanismo uditivo può essere sommariamente descritto nel seguente modo: l’onda sonora, convogliata dal padiglione nel meato, pone in vibrazione la membrana del timpano; le vibrazioni si trasmettono alla catena degli ossicini, che ha lo scopo di trasformare l’impedenza acustica del timpano per adattarla a quella della finestra ovale. Si pensi che, per questa trasformazione, viene trasmessa alla finestra ovale una pressione sessanta volte superiore a quella presente sul timpano. Attraverso la finestra ovale l’ultimo ossicino, la staffa, modifica la pressione nel liquido della coclea, la perilinfa, per cui un’onda si propaga nel liquido fino all’elicotrema, per poi discendere fino alla finestra rotonda. Questa onda, che si propaga nei liquidi cocleari fa vibrare la membrana basilare, determinando così l’eccitazione dell’organo del Corti che porta in sé la terminazione del nervo acustico. Tale nervo trasmette le eccitazioni ricevute al cervello e si ha così la sensazione uditiva.